Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 96

re per a ttorò
.
Mofiratebmmeglio
,
t/isti io
. Io
primiere f i r n , f^ fiun fi
egli
, il
nomefuo
>
quello della'famiglia
,
& della patria,& [rotiti altre . 'Et
lefeconde fono tre . i l poter [no
,
ilfapere,■&l'impeto,per copi dire. Lcqr.aU
tre recano ad effetto
la pofibiltà
,
l'occafiùnc,& il fnccejjò dell'attione .
In
J
qual modo ?
difii io
o
Guidone
, d?”
fa tem i buona guida col mfiro berne'.
io cofifarò,riffofe
cgli,&dicoin.quefio modo-.Ch’il potere deli attore
f e
Pattioneafkrfi
epofibilc,che
la
uengaf a t t a .
f i , e h ’altri
pia per tutto prendere
l'oceuforie
.
E t
l ’impeto porta tutto fnc
tione alfine . Bella cofa,eh’incofiuinoi
lofio -mefer Lorenzo;
& perauentura nonpiù
veduta.Verauenturegli,mamirai e
ilpotere principalmente bla
intre cofi
.
fortuna de ben
ta dellapodefiapublica:zÉ nella
riputationprilata,eh'alcun'habbia.Io com­
prendo
.
Et ilfapere
fila
mede
finamente
tre.in quali?
turale,nellaprudenza a c q u i f i a t a f i nell’ ufo degliaffari
l'ultra
,
ch’altri fi
è
per lo
fludiodeledottrine guadagnato Ottimamente è
quefio
.
L'impeto p o i, foggiunfi egli,con
alcuna operatione
fino al fino fin portato, e poflo nelle forge corporali : nell’ardire dell’animo
na­
turale : ne
fubitanimovimenti degli a ffetti, & ne fermi
de cositi­
mi. Bene.Et non
è,ch'altriprendaàfar
conduca com­
pimento,!'egli non c,o da tutte,odaalcune delle dette
qualità cornrncffo.
LequaU b nec e f i a r i o ,che
pienamentel'hico<£r
porre i
narrationc: perche altriungila dalle f i o frittu re frutto
trar­
re.
Ottimamente dite noi,difii io . Et cofi emme non fila benefo g g io f i
f i r Lorenzo,ch’eglimanchi nella
confiderationela
di effi ut
tione,& di
effi
attore, con tutte quelle lor conditioni con
efii fi condu­
cono al fine
:cofi conviene che tra leprimiereefbvifcche
ne,fi confideri dallo
hiHorico,lacagion
l'attore moutrfi ad opera­
re,
& la ci narri. Et uedete,come ci è venuto tratto, ò
diffe
Lorenzp,
quefio
altro
pefeiondelacagione,fenga molta fatica
M aper Dio,
che
colore è quefio ? che
talhilueggo quefio
le più fia
te no. Tercerto io non ne
uidimai un cotale. Cofi
è
la
natur
mentre b nell'acqua.Et poi ch'egli è
u fe ito fchiaro,noi
uoi ho
rafio’l ueggo.Et uoi dite li nero,rifiofi io,et
fi egli ha -nulla di buono
entro nel uentre. leggiamo,riffofe egli Et ueggiamo cofi,che egli no è huorno
alcuno ilquale alcuna attione fa c c ia , o per affetto che il muova a farla, o per
deliberatione,et per configlio;cbe nonper qualche cagion la faccia-Cofi mostra,
per lo nero. La onde o ragioni
ib i fìorico,foggiunfi
di
pace
, o
di congiura,conuien ch'egli contifempre,per qual cagione fi
L
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