Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 59

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tr i i s . v i n* m: a- r ;
T)i
dì in dì uo cangiando il wfo
erl
pelo,et in
- quello. Dicefette anni hag ià rimiro il cieloé
)Ae' quali f>er le medefimeuie firm e del f io ma
le,dal quale egli nonfiera poter liberarfi
.
Et,
perche dalla lu n g h etti del male hafce il fio
tnaggior dolore; l'uno y l'Altro Sonetto in­
troduce con la lungheTffa del tempo
.*
Et am*
bidue i principi/ fon tinti dimtfericurdia
,
y
Lt partefigurate di defulmo y di dtfieraùo-
tie
. Mae
per più dolente methodo tratta il fu è
male in quel Sonetto;
\ O
pafìi fiitrfiyV penfieruagiti y p r o n ti, '■
dotte ttoit cerca col paffuto
,
ma col prefente de-
fior pietà in rutti : y nel Sonetto
Paffila natit mia colma d'oblio.
Sotto la prtfa allegoria della haue
,
femplice-
m ente tratta coti rnrferattorte l'infelice f la ta t
fio : y il methodo
,
che da capo al Son.piglia
una gran vita dal nerbo
,
che fignìficd muto r
quale ha quello
;
che incomincia f i
M
ouefi il uecchiarel canuto y bianco
/ *’•*
i.
E/
bel configito f i in ambedue i lochi : che Int­
uendo a parlare hi uno d'nu pellegrino in viag­
gio , y nell'altro di mitre in camino
;
quafi di­
pinga l'uno y l'altro moto con verbi
,
non pur
figmficanti m oto
,
ma.moto nel tempo prefente,
x o l quàl tempo mefte'qvafi davanti a gli occhi
Methodo
il moto
: (gA/jMiercut^
ffori«r»vc*
T rn ^ tgm t
(oggetti. m u fch S l Petrarca volendo aumentare il f io
stridi
,
lo figrande, o per lagrande fim ilitudi-
ne della malafortuna, nella qual fi trina ia
1...,49,50,51,52,53,54,55,56,57,58 60,61,62,63,64,65,66,67,68,69,...516
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