Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 309

I J
4
G R A M M A T. -D I M.
giuntino
.
Segue adunque la prima in quefio
modo
.
Jo amo
,
tu a m i, quello am a
,
noi amiamo
.
FJ quefia ucce benchc fia delfuggiontiuo
,
pur an
co nel?indicatino sufa , Et la propria uoce
,
che
farebbe yamerno
,
non
c
ricevuta
oso
è da confìtte-
rare per uniiterfide regola
,
chefi come lafeconda
[ingoiaregode di terminare in quefia uocale
I ,
cofi la feconda plurale in
E . Et
ciò auiene in tut­
t i l i tem pi
. lo
amano
. ,
tu amam, quello amatta
,
noi
amavamo , noi arnauate , quelli amavano
,
A me pare che l'ufo d'hoggi habbia ottenuto, che
la prim a ih quefio preterito inperfetto termini in
O
, oso
4
iccfi amavo
, oso usasi
ollr.t di quefio di
porre la feconda del [ingoiare in luogo della fecon­
da del plurale , cioè atnaui
>
nolendo fìgtiificare ,
am avate
. Io
per me giudicarti ottimamentefai
to ilfegitire in ciò g li antichi y mas/nha^ente
si
Vetr
. oso
il Bocc
.
il preterito perfetto ha ùÒci di
ire maniere , percioche cltra quefia y io amai ytu
am a(ìt quello arnoe
, oso
amò
.
noi amammoyque-
fia fincopata è , da* buoni autori riceuuta
,
non
l’intera ama fim o , uoi amafie
,
quelli amarono ,
non amoro ycome alcuni dicono . Si diflende an­
cora ni due altri modi y cioè coi prefente
v oso
col
preterito di quefio uerbo ho yaggiungendovi que-
fio propvio participio amato
.
imperoche
si
trova,
io ho *nnato y
oso io
kebbi amato
, oso
quefio ulti­
m o è molto in ufoferina quefia uoce ypoi che cofi
D ante
. Po
i ch’e i
,
pòfato alquanto il corpo laff
- Ne
fa bifogno altrimenti per ogni perfona decli­
nare quefle due m aniere, percioche chifaprà de
>
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