Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 308

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G f V L I O C A M I L L O .
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ge cadano in una medefima uocale utili
toso.?
perfona dell'indicativo ,
ham o
nondimeno
,c w;//:<’
prefin ti,
e
nell'infinitiui la detta d iffere n ti
, r/tl
fon mojjo a credere
, aetnse
ad aff ermare', che non
i
dilegua quattro congiuratiuni- fare f i debbiano:
percioche cofi cotali eccetrionifi letterebbonotda/i-
'
do à ciafeuna congiugatione , quello che le f i con
|
uiene
, Ne ci
turbi lofirnith udine di dettifwtgion
ì *
tini j che ne anco li L a tin i
,
benché uedeffiro il
foggiontino della quarta c/fere in molti fim tlea
quella della terf i , di ordinare la terza diuifamen
te dallfaquarta ff rimafero
.
Direi adunque che
la prim a
,
feconda
,
terf a
, sa
q uarta conguga­
llone di nerbi
ff
corniceranno dalli infiniti
u t
.
IJir-
v
cioche t infinitino in un di quefii quattro nudi
puòfinire in Are , come amare
,
in
Ere :
ma in
'
due modi
con l'accento fu I'antepenultima,
ce­
fi
1 ^ 6
ere yfrttucre
,
0 fu la penultima come te­
nere y uolere. Etfinalmente in ire ycome udire,
fen iire, perire. L'infinito in A re
,
fa rà figli*
che'l nerbo fia della prima
;
quello in Ere, con i'ac
' cento fu Tantepenultima , della feconda'quello in
Ere xconTaccento fu la penultima-, delia terfa %
quello in Ire della quarta
.
Solo adunque l’infini­
tino ci darà à conofcere la congiugatione del ner­
bo
.
Et con la terminatione della terfa perfona
[ingoiare dell'indieatiuo
,
la.ccnfid'erationc di cui
nonfera però in tutto una
♦percioche quantunque
non farà atta à mofrare la congiugatione, ferri,
almeno di tale utrlitate
,
che quante uolte li nerbò
in tal perfona conuemranno di terminare
.
e
mrcinm aticoriLparimcnu ia tutte. U ttaci d d jo g g
1...,298,299,300,301,302,303,304,305,306,307 309,310,311,312,313,314,315,316,317,318,...516
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