Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 307

1 7 , 1
C R A M M A T . D I M .
-
to
venir meno
.
1
« E
,
finiranno fempre ancora
dopo It' propofitivni
0
intornitioni di dolore . di­
te
,
d i m e
,
di
fe
, pe»*
me
,
per Le, per [e,con le in ­
teriettiuni laffo me , mi/ero me
.
«
D E L L I
V E R B I .
«
Sipotrebbero» fare per attentura foto due con-
giungationi di ucrbri, che fi,defiero à conojccre
dalla rerTa perfètta (ingoiare dell indicalino
fon
quefia regola , che mentre il nerbo rncfhera b a ­
vere ta detta perfona in
A ,
terminante
,
come io
amo , tu iim t, quello ama
.
Si dica ejfcrc della
prim a :
Mae
quando finirà m
E ,
come
e,
io le*,
go
,
tu leggi , quello legge
,
io odo
,
tu odi% quello
ode . Si dica tjfer della feconda
.
Et quefia opi­
nione già alcun tempo ho portato , auifandomipo
ter buffar il detto numero , di due congfijyati
onse...*
ch'ogni modo vedea che [io bauef i voluto'fegui-
re p/u inan-\i ordinando la terza 0 la quarta,in
che c la maggior di difendere li verbi communi
con quelli della prima 0 della feconda : ben m i
parea neceffario di fare alcune eccettioni di pre­
teriti perfetti dell'indicatino y fecondo la varietà
di molti in fin iti
,
li quali ancora in eccettioni an
datiuna . S i come pergratia di efftmpio yla doue
f i uedea le uoct dello infinito andare in irejnipa
rena effer bifogno di. dire che la terga perfona del
preterito perfetto andava in
I ,
ouero in
Io . Co­
rrie ,
g ra d ite
,
g ra d i, morire
*
m o ri
,
m orto
.
Voi
dimorando con
più
[incera confiderai/ove fiora
ciò , 0 neggend? , che quantunque ode 0 leg-
1...,297,298,299,300,301,302,303,304,305,306 308,309,310,311,312,313,314,315,316,317,...516
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