Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 180

Gl y L I O CAMI L LO .
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nera in duedature pariito ,, cioè nella, proprietà
detta lingua, y n e tta r tific io , Che è;n q u ella
parte
,
doueg li auto ri.hanno pofio del fuo inge­
gno , oltre alla lingua. All'imitation de* qu a li.
noi potremo far il medefimo
.
Coticiofiacofa,che le
tre prime colonne., & anco laquarta et daranno
tutta la proprietà
.
La quale pofia mafiìmamenlt
nc'femplici
,
& per g li [empiici ne g li figuenii ,■
Ferrioche efii,due grandifiime utilità ciporgeran
no
.
L'.una ds darci tanti[inorim i, quanti bavera
la lingua ymentre
si:
affretti componendo d i­
morar alquanto[opra un foggetto
. FI
per tal co
fa * quellopiù uolte ripigliare . L'altra di darci
tante uoci, quante vorremo» Nel rimanete dettai-
tre colonne,doue è l'artificio, per fa r ad imìlatìon
de g li antichi di cofifa tte
,
y epitheti, y perifia
fi
, Coso
locutioni trafilate, y figurate
. Ne
mi ri.
m marrbfii dire
,
quefia fila Strada effdrquellay che
ri può condurre per mc
7
o del fettfiiario ordine
alla uera Eloquentia. Et chepiù balliam o in
Vesenmo
noi. componendo
,
che di aggiugnere à
quel fogno
,
à chegiunfiro g li antichi ? li quali
per confefiion di M . Tullio y à tanta eccellentia
non farehhono arriu ati, ferula la ejferritation di
opponere quafi contendendo le. bellcXge detta loro
lingua
,
à quella detta G reca
.
Cheper cofi fa tti
* paragoni veder potevano y quanto à quelli y .che
imitar uoleuano
,
f i facevano vicini y y quanto
dipervenirci loro mancava .D alla qual effircita-
tion è nato ,che la lingua Latina ne uà [uperba
di tuttriquette lellc/fge ; che lef i èpotuto trapor­
tare. Là qual usa udendo noi come dobbiamo ;
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