Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 179

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A
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O
V
! C A D I M.
<
La prima parte adunque della Selva è lo ap­
parecchio yche ci debbiamofare ài [empiici
, sa
fctolte voci
,
che horproprie
,
boriraffate yhorfi­
gurate efferpotranno
,
* '“se” •*
*"
La feconda d i nucraccompagnatefen\a nerbo.
La tcr^a dellelocutioniproprie
.
La quarta de g li Epitheti
,
t
La quinta delle VeTifaff .
: '
Lafefla delle locutioni traffale
,
vse l
La
feitima di quelle
,
chefonofigurate
«
Jlrhe
offendo cofi \ non mi par che fe non giudi
cioftmcnte fi opéraffe
,
quando Cofifatti apparec­
chi infiemc confuf i
,
CXferiia difìintlon e f i collo
caffero
. Mae cor»
quello medefimo partito
, sa
na­
turai ordine
, che di
[opra mefframmo
.
[Impero-
che,dovendofi compare alla regola delle forme del
dire
,
offeriate d a g li antichi
.
delle quali alcuna
dimanda parole solamente proprie
;
alcimd tYaffa-
fa
ti
>
g
figu rate. alcuna mifie
;
altra in un modo 9
l
altra in urialtro
;
come èpoffibilc, che la compo
-
fittone sotto alle dette norme
,
felicemente futeer-
s|
dense, sa
la copia di tutte in ttofra godefin non
f offe
? :
Et anco di quelle Tordine dtfiintifiimo ?
;
M
aranigliosa cofa è
,
che quafi ciascun degli hit-
mani concetti pofja effere dalle dette fette qttafi
|
ueffe uefiito
, Le
quali fe faranno feparatamento
ordinate f tenendo noi
drifgata la mente
,
men­
tre comporremo > alla ferma propofld
,
a nofiro
arbitrio potremo
,
hor con quefla
,
bor’ con quella
li nof r i concetti % di conueneuo! halito adornare
;
'
Et et e
piaciutoy quefefette rit cheTffe in cofifatto
ordine àiffione
,
Il qual chi ben Ytssguarda/ro-
1...,169,170,171,172,173,174,175,176,177,178 180,181,182,183,184,185,186,187,188,189,...516
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