Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 365

essent.'
17
»
T a A t T A r o ■ . Vesse
r
t / I primo artificio admiquf
, 0
anco tifico^- '
dofervono *tre maniere divenute,fil aljrgan-
*
te prefenZj ?ad altre tante partite ,
esse
nse
àl-
ttre tante {ontaifanZj
, esse
alla benignità, che la
perfino, degna può mofirare confa fua prefen-
»
f a ,
esse
anco Ala ira
0
Alo sdegno . La p ri­
ma a/unque delle venute
e
quella
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ch efacclamo
con la vita in quefio mondo:
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j,pse(lajhìam ìa
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Wfffdmjfo
pio altramente nafeimento :
&
ha
per
feguocr
laprefirfaa con la uffa : perche dapoi,che la per
,|
fin a è nata
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èfa tta prefente a n oi
,
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f i come i
esse
il nafeimento era nelmoto
sa
cofi la prefetfaa è
4
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' .Dello
slato
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Quefie due tratto V irgliio nel n a
. ,
v *- ‘ foiwt^losi
del fanciullo . celebrato tirila egloga
-
fcritta a tfollione t p & la virtù delìaco a
SiLoso.
M i l i
^figliando la fim fitu d in ed ely^ T fo -^ ^ a
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me cagione
, essele
téfefifie cppfiguenq ,
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H v ‘ etggti/ngo/ia
Ala tenuta F r a t t i prefen%à del
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Sole’
sfacendoci Vederi u n /gran Jpetie npn pur
della prim avera;.pià della aurea c tà .la q u fi
'•lesse'
t* £ eH f ^ vga; io pofi fotto/friHefofi*
"jb A/le
predette due, granf i ornamento àggiunfity
ÌlVct%velUCanXone , *
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TacerStoUpoffo.
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esseesse .
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fol dì^the ^ fiei nàcque eran le stelle *
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P T fifitotyfixw filici effefti
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uer PAtrjt con amor copuerfe :
esseesse
Venere à i padre conbetiignì affetti
Tfneapyle parti] ignorili
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belle ,
E t le luci empie
0
felle
Q uafi in tutto del d el eran di(perfi :
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1...,355,356,357,358,359,360,361,362,363,364 366,367,368,369,370,371,372,373,374,375,...516
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