Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 372

D E L L E M A T E R I E .
1
79
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à
quello, che lefi oppone ? nel vero io uengo al
prefinte
s a
dico
,
che quantunque il Tetrarca
face/fi quella bella Can\one
Spirto gentil*, ' ■
a Cala Kenxp-menttt
fu eletto Tribuno
d e lla
plebe , tlqual magiflrai
0
tn que tempi era fupremo inRom a; nondimeno
pefcheconjùma tuttala Cannone in efortatfa­
tte
,
che è materia diuerfa da quellache perticò
ne al celebrar la creatum&'un. Principe
»
iltrA,
che il principato èperpetui, d i magifirato tem­
porale
1
ella non a può porgere alcuno aiuto nel,
nofiro tm ente
.
ma conftderata ben la egloga di,
Virgilio a Vollione trono, clic in quella nonf i
«.
Irniente feda il nafeimento delfanciullo, ma an
fijo rU p g n ir ia , cheatti)or le»eua Toilione, in
efìnftétfi,
;...oso
T
educe fi qua manent feeleris uefligianofhr}9
Irrita perpetua filuentformidine terras
«1
Appreffo io trouo , che egli celebra la Signo­
ria
,
nella quale hau taa venire& fanciullo, la#
qual celebration nafce nel più -da g li effetti-
precedenti, chefarebbe il Sóle in una marani-
gitofa primavera ,Jaqual f i haueffe a cangiare
inficaioaureo: {yauerfif in quefi*AriZggtù a l
fanciullo»
...
.
ì ,
.oso. ,
Hinc ubiiam firm a ta utrum te fecerit *ta$i
. Cedetetipfi.m ariuc£lorynecnauticapinus
;
M utabitm erces, omms feretom nia telbts**.
>
& reliqua*
. oso. oso.-oso '
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Ma cheAirgmo della prefim zainSign oria?
fio e
d tg li’effètti 9chenafcottoda colut^chtlien
jjfogen ttlm en ti da Sigaoriaf
saaelw?
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