Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 25

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D E L L’ li I S T O R I A.
D I A L O G O S E C O N D O .
G I O V A N N I
G I G A N T E ,
A L F O N~
B i d c r M i c c i o ,& Francefco Tatritio
.
G I G M V ^T E.
JL S SIJ LMO Ma
sciar di
cercare quello
,
chef a quefta beata
vlslp
hiflorialaquale hoggi tanto ci dà
s i s il Cir
che dire. B I D . Ter certo nò;
è da
neforn itila.B ID .
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che cotcflo uoflro annuo o Tatritio
,
il quale
in c iò , tutto il noflro fapere c ibap o fio
ifcompiglio,fìa quello,che anco ce lo
rendoalmeno che ce ne riponga un al­
tro, perciò che noi non intendiamo per iterun mo d o d i
starne
G IG .
Et co f cornitene che egli facciafinga fallo.
TÈA
0 ‘ quefio, fi , chefu­
ra bello. Ma l'animo mio
midetta ch'io dica, che egli non
che fal'hifloria.Ma che egli c bene pronto di
atte'dubbi, i quali
hanno fatto, che egli faperenonl’habbia
potutotritamente cf-
faminando,potrete peraucnturatrottar di leggieri,che cofi Vhifloria
ciò che lenalc le ccfe,che
contraflanoallaqual fi f a c o f
geuole non c poi il
u.cdcrc,qualeella f a . B ID. Ora bene fìa ; •& fa te che
egli,ce gli dica,& toflo. T M T Ig.
M
fc ufi p
coneffo noi,s'egli
hafatto contra/lo col
egli, per la gran
riuerenga, che flempre
allamolta
uca dar luogo
in tutimodi.Terciò che eglifonte nel itero molto tenuto.
Etva
priegacaramente, chenoi
tuttalcolpa di ciò,dia
quak egli c flato fieramente per
lopaffato guai & e
egli conofee bora molto bene, cfferc una
?
una gran mediar
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