Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 26

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da.La
analecon Incanti
quafi indemoniati
?
incantando
erra.aliar
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voti
ifergelacagione . Et eli qui aiutienc che ella faccia gli imo/:.:,.: ignoratai
di tutte le cofe,gir
stupidi
.Di
che,ho
ne
duole .'Perciòcheeffondo io f a t o già dodici anni, non fo per qual cefo,da lei
in
meroalcuorc dimorfopiuche
uiperinper tutte le mie
urne il
f i o
uelcno,men’andaiio, percinque continui anni,
, &
inmolte maniere gonfiando, & di una
di cjjcr un gran
tiloriempiendo . il qualgonfiamento alla fine maturito , & uenuto
fc eriga, appena flofofo
milaficiò
.
Da che anco uenuto
à
meno
,
fieno io
retore , & anco, la dio'mercè, poeta. B o r a , dio
modo inco­
minciato , io nonfo che altro me nepofia f f arare, di qui e pochi anni, fe non
di
diuenireinfa p er e ,
molto p eggiore, di qualf i fìa Intoni . Et
difauenturafe, ch'io non mepojfo temperare ; cofi ha dia ilfino
man­
datomi
nell'ofa,
girnelle -midolle . Ter la qual parte
mio, io conforto ogni bello
drnobil
an tal diuenire,
qualefon io,che a tutto finopoterefiugga la
di quella incantatri­
ce. La quale,
à
chiunque le
fi
dona
,
dando bere acqua di ignoranza
,
trasfor­
ma in
ifiranieforme l’animealtrui. Et
che glia ltr i, conforto io à ciò
fa r e gli huomini ciudi. 1 qualif e auuiene che molto lef i facciali finnigiiari,
f i rimangono in tutto
ag o remidegliflati,& delle citta loro inutili
;
& per­
dono affatto, ilfaperegirla
reputatone.0fe pure ad a ltr i, lafu
lifiima, &
uaghifimapiace; il conforto io , s'egli nonmole perdere fe fieffo,
e'Ifuofaperefid quale fi dee pia eh'altra cofa del mondo
conten­
ti di
rimirarla,gprdi contemplarla cofifidamente
non ardifica
f : d i p affar più a d e n t r o ,s'egli difidora di rimanerficheegli f i è.
Ora che eglifiaucro,chela
Filofiofinguasti gli
, girgli traggafe
fìefìi; ue ne dee
effere f o r t e i e f i i m o n i o , il giudiciogeneralede'po*
tenti. 1 qualifono pure [opratutti gli huomini
, f u i E t è ciò à
gran ragione.Conciof i a che d coloro,da perf e fìcffo noli in bocca ilfermo; gir
'
à cofloro,per
ifperangadi poco p r e g i o d o n i ogni bromo il fuo.
che ci co-
flrignc la natura; effendo
cheella habiapofìanemortale t r a i firmo,
Ciri'oro; f i che quegli corra fiempre dietro
alla
lepre,per pigliarlo.Et costoro, tengono pure tutti i fik fo f., per i
,
stupefatti, fi comefono. Ter le quali
mede/imamente
voi ambidue l'animo m io
,
che noifilate lontani da quella
,fc
caro battete,di Gare con
l honoratifimonomed ’bora,nel bellifim o cfjcrcitio,
chenoif a t e , di parlare aranti
alla giujliticoloro,cheper
1...,16,17,18,19,20,21,22,23,24,25 27,28,29,30,31,32,33,34,35,36,...142
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