Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 33

na de fatti , il quale que primi none capi , accrejtc à tre cotanti. B 11B
lodo fiordo
-
& uè?
70
che eda crcfce molto. V J t T ìf. Or, non ucdcic noi
ar.
re,che forfè làmia ci>:-fialinondo fu, che con imperio nafccfjc, mapri­
ma nacqucr tutte,& poi col topo/òpra
fignoria. G
E t
à mep a r e
,
chepofiàna f e r e città
c
,
T rei;ap e
Vedipei)!
3
Ge
tue
lama
la
fidia regale in frapporti.
.A
T
7
C.
Voi
dite
rifiimomefer Gioitami
i;Ge
non banani la mente a quefio
Ma
quelle cit­
tà che prima nacquero
,GEpoifacquietarono
c
batter
Indori
co cheferina
tutcquelcofe,
quali loro accadcrono
tempo della
nafecaga
l o r o
,G
e
dell'Imperio?
G I G .
Ver certo
T.
Et nonfarà
egli
hisìorico appartatodalla
quegli a ltri, che noi
dicemmo? G IG
.Si farà per certo. V mi T f i . Et quefli an
tràfcriuerc,otutte
le attionidiqueltempo, o
od una. GIG
nero. V mi T
Py_.Ma coloro, i qualifenhanno le hifiorie città,le qua-
lipion hanno
maiburnito imperiofipral'altro >non
efii
niera bidonici ? G IG. Sifaranno. V mi T Py.
fcriuere, o tutte , o alquante
ationidiqueda città
,
o una fol
quedo potranno. V jL TPy. Euucnc anco un'altra maniera di quelli,che
nof r it t o alcun II eroicofa tto di più
perfidiremo noi
degli.
Argonauti, o la
nauigationdelaVittoria
quella di
bo,o
qualch'altraattionfimile. La qualefa tta da più perfine,non fi dice pe­
rò effers fa tta da imperio
veruno. Di quefo , che dite uoi ò
B ID .
iòd ico*
com e
uoi.VELT ip.
di quanto dannof a t e dati cagione,per non
infui principio del
mino?Verciò che io ueggo bora, che noi
f
andati f
B I D . Et
per gratia,inqual maniera? V mi T i\. Verciò che da princi
io credetti,che tutte le cofe birmane fofièrle tre
,G
e
fino errato.
B I D . Et quantefino elleno adunque? V mi T I f Elìcmi paiono quattro,
Grforfepiu. Ma nonne ne doneuntc
fii'l entrare. GIG. Et
uoi andate dietro à quefio fenderò, il quale forfè ci ricondurrà in fu la buona.
V
e £
7
'Py.Seegli non fi può far altro, Ge non ritornare, cofi f i faccia . Et
quello ch'io dico è quefio,chefino alani hif o r i c i
,
i quali non pili dell'attioni
delle natiom frtuono, ma delle maniere della ulta loro, de'
Ge delle
leVV- Ve qual: cofi, fono tutte appartate co fi, da quelle degli
, delle
qual: in fin’ bora
habhiamoragionato. Et ciò fanno, od i tutte di
quante,odi :ma.Et ui nominerei anco gliferii tori, quando f i f e
il f a r -
1...,23,24,25,26,27,28,29,30,31,32 34,35,36,37,38,39,40,41,42,43,...142
Powered by FlippingBook