Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 41

falf
le cofe
,
girfi inganna egli ancoinaltro Et hi
?
Conte,
d ifiio , che la bifioria
f a f i o delle cofe degli hu.onnni Et
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l Cpii/ la dio di li.
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delle
fopra
allanatura.Qualifono della natura diffe egli■ Quando /man.
o
Tucidide
,
od altro,
riprefl
io,difenile ununf a ­
me,un porto , od altra cofi fimigliantc; nonfono elleno cofe naturali
Sifono, rifpofe
ilConte . Et quando ci narrano prodigiangari ,
i
'Mi­
racoli, (irgli altri cofi
fati,nonci dicono efii delle
natura St
bene. Et pure , foggiunfi io,qucftcfono cofe
, i r ninno
Hora mi dite il nero, rifpofe egli, gir io'lconofco .
7
don
la
'
àeng£. commune degli huomini
, fogimifii o , quella che faccia
Voi dite ottimamente,
diffee g li
.
Et fi può fare hiforia, foggiar:f
te quelle c o f
e ,che fiuegono,o Immane, od altre che elle f i eno . S i .
delle f u t u r e ,come delle paffute, pure che fiucdr.te.
,
maquelle
Trofetifolamcnte, diffe egli
.
Et
queflononfa ,
flone. Sia coinè noi miete,rifpofe meflcr Taolo, poi che egli è cofi
nel
uoflro libro. Tfoi balliamo
adunque,fogiunfliofanf.nhora
qua­
li cofe
l’bifioriafi faccia, ma non anchora, qual cofi ella f a . Che a ltro , 'ri­
fpofe egli, può ella effere, che
unafr ittu raEt che, della fofje una dipin­
tura
?rifpofi i o . Et come dipintura
?
replicò eg li. Tfon
Vinitiani, foggiunfiio
fubito,nela faladel uoflro maggior
la bifioria diAleffandro I I I .
ài
Si h a ll unno, rifpofe egli.
Et che altro è quella dipintura,difìi io , che una 'bifioria Et che alerò c
Roma fcolpito nella colonna di Traiano, d'Antonino& itegli archi di
Coftantino, & di Seuero, che
le
biflorie , delgir de trionfi lorod
Tfon altrofìnga dubbio,rifpofe e g li. dflon
adunque,foggiunf io,
l'hisloria fi ferine, ma
c
i r fifcolpifcela,girfi dipinge, gir
qncfìe
propriamente iforic, per effere elleno oggetti della itifla . Voi dite il nero
diffe rneffer Taolo
;
ma che farà ella
adEt io
dite rneffer Taolo,per qual cagione fecero i uoflri antichi dipingere nella
del configlio quella
bifioriad'Aleflandro d Et noi il potete fapere;f ri che
fondo Santo
flato, fiete entratone’fecrcti configli della (fucsia
non è cofa da configli, rifpofe egli
forridend:
fe la può
mede-
fimo
fipere.Et èfi come io
fimo, perche
à noi,gir alla f (ferità,m e­
moria
di quell'
i m p r e f a p i a g f r religiofade’ nGhiri maggiori,
Chiefà:
gir
perche
la
nobiltà ragunandoflquini ogni di
di
occhi
haucfl'e la religione gir il
ualorcde' fuoiantenati.
, quel
f colture degli archi, & delle colonne ch’io d i f ì i t o ,fono fa tte à me­
lo
X
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