Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 39

Viiardarc hi
quello dell
diurna ? Tulle le cofe
,
ch'io rii
(*'>ft-rn yfo^viunfi
i:0 ccyc a'ado u1a ,:co in f i l:!U'n d c ’l ’nv1
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7
Itlì
j
: :
quale
molteritrovo
,
ZEmoltino;
ze
molte aimmsnii
ch’io ritrono, ifiimo chefieno nere; A quede, che nò, ttvmofalje : A quelle,
eh’altrimenti,
ifiimo
trai itero ,
dcono effere cotcflc, rijpcfc il Conte ; ma noi parlate ofeuro ■ Et ic l curo
chiaro,ripeefiio:Tutte le
ccfe
feri: ienelibri di fuoii,ch’i
ro al paragone di quelle, ch’io ho dentro al libro dell'anima
A molte
ne ritrovo chefi confrontano tra loro, " molte, chefon
A molte
altrefi, chefono conformili} parte, A diformi in altra: A
dico io,
chefono appo me le incerte A ledubbiofe
.
V i fono anco quelle, ch’io ri-
trono contrarie alle mie per diritto .
il Conte, A meffer "Paolo ,
flraronodi rimanere à credere tra’lf i, e'I nò ,fe il
onò.
Et
diffemefferTaolo. Que’ libri, che mi chiamateferuti dagli huominiin
che fono efi differenti da cotcflo uoflrofritto da Dio ? Et fe egli l’hafcrilto,
A dato
lofleffoà tuttel'animedi tutti gli huominifourebbono per queflo,
tutti
ilibri
efieri ori,efferedi una medefirna manierapeichecliifo­
nof ritti dallo
efempiodi que’ di dentro. Io ut dirò meffer Taolo, rifpofì
I
libri dell'anima, hanno i lorcaratteri di rilievo ; A f poff no
di
parte inparte ; A faccndofcnc incerto modo
all'intima midolla loro . Et perche l'anima tiene entro afe queflo 'libro,
nonf può
vederedacoloro, che non
vegglei. La
quegli huomini, chefempre
guardanoall'infima,A
n
occhi infe
medefimi, egli è
impoflibilco f a , che e fi purefappiauo di
in fe,quefinfatta per la mano daDio diurna fr ittu ra .
questi cotali f i
danno àfcriucre ,
efifanno
ilibri lor
ne corpi,fuori dife flc fìi.
Et anco ui fonodi catelli
,
che ri
veggono il libro, ch’io ui dico
;
ma, onon curano di
molto, o non
' penetranopiù a dentro , che alla prima, oallafecondaf i erga. Et qui ra­
fie la diucrfita de’ libri cflcriori. Ma egli nonhebbe mai migliore
rnifìa,ne più fiudiefo diqueflolibro , di quello che
Tintene. La cade,
, chiunque
difidera
difaperreuolgereillibro dell’anima fn a , leggai li
cofluì,che Apparerà perfettamente.
forte
due,c[h coftfermofoffi
queflohitraor
che reflcffir chia­
ri, ch’io
nonfoffiinfarnetico;A entrarono in difideriodi intendere quello,
ch’io hauefii à dire dell’hifloria. Et diffe meffer Taolo . Et voi ci dite adun­
que, che battete noi apparato infu cotcflo libro? & che iti dice egli deli'hi-
.
fioria ? Io ho ritrovato,
rifpofìio, molte covaradi:tieni à le
D
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