Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 18

pria,
ce
egli,cheegli’
fica
animale rcigtòneuolc de
ioche
uhme
quegli
altri e
ragioneuole.&
nhmAngelo,0Demonio è raortdppi
••- .. •;
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J ■
».)•«/' A.-A/’/,*'r
propii.
1
.
IL uìicv
,
propi. a
cica
ur.rn.icheuno: indir per ciò
,
animo egli
ne,mirifondeegli,per
faperelejjer di una c e f i, partirlatinte
I
;V.ciKec,u!s qu.v.i anco mite fieno communi u
a.tre cofe. 1u nerod i ­
co io.ma che èperciò?Che Ì hiflorianon fi puòfapere che cofafin,dice
,
col
dire che e?U b i f o v n i a u u e r t i r e , cheellababbi acoiai
o
' ».)
megpycr coiai fine.
Et perche
ciò?
dico io. Tu non
Soggiunge eg li
,
che
quejl: cofe non fonofidamente dell’biflorico, ma di
gli altri
rimente.& di più, di tutte ancole mondane
diffondo.Et
pero sìarchec bene,foggiunge
l’animo,à.ilpoeta,
,
ratore, & ad ogni altroferitiore: mira cheta cominci
, pro­
ceda in quella
altra,& finalmcte
fnificaè nerifirmo.
niedefimamentefioggfiungc egli fi può dire all’oratore,
0
oratore, guarda di
non dire queflo;dr quello di ; & quefto altro dillo alia sfuggita ;
Gr
fu qnel­
l ’altro
dimoraci-,etcotcfloaltro di in coiai
nero animo
diffondo io. T{onfono adunque
0
mia ombra,
dice egli,le cofe dette
Lu­
ciano proprie
deU'biflorico .Moflrachenò ,g li dico io .
pofiono elle
adunque
infognarciJbggiungcegli, che cof i f u
Quefìi fionoo meffer
Alfonfo i ragionamenti chemifa
alpremio z r cofi fatti altri,
a
quali, molte uolte stordito dallafama altrui
,
parlo contrario.
B ID . A
mefi fa,che cotcflo
uoflroanimo,0,Tatritio,flamolto
Ma egli
non
ha ueduto,chefe bene qucTte parti,che difle Luciano, fimo anco degli altri
finitori,fono ellenoperò anco
dclThiflorico,diferenti dall’altrui che ellefo­
no
fatte d’un altra giùfit,fi come d’altra gufa fono capo,& le braccia,
i
piedi,■&l'altro parti
dcH’huomo,dallealtreparti della del
Satiro.
V
A T
I{.
A
questo dice
l
mio , ch’io ni diffonda
0
Bider-
miccio,che noi dite il itero.ma che egli non trarrà mai da
, & da
li altre partì, le quali egli mi fa chiamare integrali,la
di iterimaco-
fa. ma che
bifognaritrou.tr
l'efentiali.CIG. Et egli dice acr
coteflo uoflro animo 0Tatritio.ma
dit
nolo
l ’hiflorico, cre­
derete mi chef a
obligatoàdir il nero di ciò eh’et B J D.
ino, & anco di non dire la bugia. GI G . Et fe fono nere le cofe, che egli
ferine,chi dee temer egli,che gli corrienga dirne alcune alla sfuggirà? di' anco
di tacernea l c u n e ? & in gradadichidcu.cegli
deli'altre?
B I D .
0 cotcflo,e Uggier cof‘infoinerecompar mio, però che fi
dir
alla
sfuggita alcune cofe di poco
ualore.come farebbe che un Capitano bauefi
1...,8,9,10,11,12,13,14,15,16,17 19,20,21,22,23,24,25,26,27,28,...142
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