Franciscus Patricius: Della historia diece dialoghi - page 13

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G ì G A N T E'
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V E J IO D E
LLM
A.
D I A L O G O
A L F O N S O B I D E R N V C C I O
donarmiGigante & Francefco Tatritio
.
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entrai quefiamattina in S.Francefco alla la­
gna per udir
,
e
tre de mitri
pia cari
amicBenedettoBarifello,mejj'cr
Camillo
Saib, & meffer Mlefandrò
mo;i quali
udirla
no.Et ioaccompagnatomi con effe
udita­
la dopo alquanto,ce
puffo ne
uenìmoinuer. S. Marco, di belle e di
ragionando e di alcune hiHoriefetiahncnte. Fra
le quali ce ne raccontò alcicne
ilBarifello,della uoflra nobi
o
Bidemuccio,&■de uoiìri antichi
TatrEt alcun'altra ne narrarono
*
il Scubante,&il Triamo,di V e ro n a l de Signori della Scala.La nouita delle
quali fece ch'iostupì,
& prefidiletto& prò incredibile di tal r
to. B ID . Dolce,e uirtuofa compagnia trouafle uoi o
ualo-
re. Et bella &
utilcofafopramodofecondo me è l’biftcria.Della quale o
jhuomernie,ogni
fenatore,&ogniTrencipdourebbe agran fu. dio
et bauerlafamigliare.Tercioche ella epiena di ogni buona,& di ogni rea ma
mera ài u n te re i di ognigiuoco di
prilla& di
La quale
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tutto diuerfif)ctofopra,<& baffo& alto ruota,& glihuomini et lefamiglie,e
le Citta,& le gjpu.blicbe,et gli Imperi.Mila qualefe.pure
birmano,può
in alcuna parte
opporfi ,o
feemardefecondandolaalzarf
iflato;non è cofa che più
poffa
altruigiouare,inquefoofar prudente,che
.
Storia.l>{i.ila
quale,quafin ifpeccbio,opili neramenteTbeatro,liniera può
uedere tuttetbumane cofe,&■tutti ilorofelici e sfortunati
fioria adunque dee ogni
huomprillato, ogni huorno dibuoni
gni Trencipe
offeruare,<g? oltreadogni altro studio stimare,
& leggerla ad ogni bora, & ualerfene
tutte le occorrenze della ulta ,fi
M
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