Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 384

ì
«,
DE LLE M A T E R I E ,
r?»
\foùori alti trattaiione delti m ateria, ma più al
-,
\0t tre cofe da d ir
,
quando prenderemo * trattar
pienamente dellartificio, kquai tutte cofe lena-
'
t
no
I
eloquenza a quellaU/Zffo
>
nfika qual tu tti
• f
ammaranoM aritornando-Ala maternydfoa,,
\ che potendo effa?
fonte
riabbiamo vedu ti, verìfo
nelfr mani dell"eloquente .opafiionata, onon p a f
f fionata ; in due modi [eloquente la può efferuà*#,uttà*
f r e i min,
pafiottata, quando la piglioffe, e dalla
in duc
(
pvranatvra ,o d A c a fo ,o da alcuna delle arti:
r^oqua!
1
nr&tquab uienè il plnlofopho , che t i porge per
te può ef
oso/ae
pura diffinitione
,sa
egli non uolejfe efferati-
chora eloquente
.esse
quando dico, o dalla na~,
tura, odalcafo
,
odaalevna dellearti ; interi-
J
do
tAmente, che o per non effer Hata per ladie
tro mai tra tta ta
, o
per non piacerci
la
tra tta -
tionc
,
fe Vautor non fuffè degno
;
eltifià tinta»
*•
im
da ogni pafìone. ma ti materia\farebbe
osa
feruata con pafiione, quandofvffècolta dall'ofi.
feruatoregià trattata in alcun provato a u to r i
$ 4
come potremo aggiugner del nojìro artificia
"
a quelle m aterie
,
cric lohauefferogia prefo d'Ati
trui ? dico
>
che fornendo noi inun'Atra l/n*.,
oso' "oso
gua
,
buferebbe perauentvr*tAhor filam ento
"
ucjhrle delta te r i / parte ,<heè pofla nella pa-,
fa.
roti yfo ti materiafuffè breve, 0 fo non cifitffa
se
alFanimo di mofirarci più che traduttori^
- ,v
Ne
piccioti laude farebbe il
notar
c~--.
pari uAor nella elettion dellefoleparoleJaqiial*
per openion di
Cesare o dell*
eLoquen/a origine^
ma volendo, nella medefirna lingua trattar fo
gta t r m m m tp & f ia a u tw tid a fo i focin g#
I
1...,374,375,376,377,378,379,380,381,382,383 385,386,387,388,389,390,391,392,393,394,...516
Powered by FlippingBook