Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 71

apf
L
r T T E R A D K £■ R I V ;
• '•Et
che mi fcorge al gloriofo fine
;
*
fij^ jìct foU
m'p llontang ^
y ■r^^fa^affTefegue.
Io penso ,
se la
sioso ,
Ornic i motor eterno de le sielle
*
Defilo moflr.tr del
fuo
lavoro in terra ,
Sort Valtre opre
si
belle ;
■Aprafi la
fungi
on
, ouVo san ch/usa.
y benché tn piti altri lochi babbitt detto il me-
defnno
;
pur piv chiaramente nella cawrtme,
Quell antico mio dolce empio Signore .
Mentre cofi fa dire ad amore
• Aneor (
y quejìo è quel,che tutto avanza)
Da uólar fopra'l del g li battea dato ali
Verte cofe m ortali,
Chefonfcala al Eattcr , chiben refiima:
Che mirando
et
ben
fisa,
quante, y quali
T.ran uirtutt in quellafua fferanfa
, ■*.
C
'D'una in altra femhtauffa
" ’
Potea
leuarft a l'altacagion prima’.
- ;
D/
fim itariffa adunque in femiàanffd,'ctoè di
ftmthtudine m ftmihtudnie
.
Poteu(t il Poeta
/
ionfentir per il rivolgimento a Dio, perch^oju
sentendo a
quel rtHvlpwerao chjijflm^ceu^^
t/rrell, .Chi '
Potetti
amrm
L.jgr
'ttafdelfAng o ffbelaj^H ^auffj
finalmente per quella am orcl^m ^D fiòuMa
S ® satirone V
* : rM>m
* **
LtifJ'o m e , ch'io nonfo iti qual parte pieghit
dimojira il tranfito, y la poca ferm e\fia, che
m lui era di paffute dalla belteffjfa del corpo , a
1...,61,62,63,64,65,66,67,68,69,70 72,73,74,75,76,77,78,79,80,81,...516
Powered by FlippingBook