Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 72

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D E L L*H V O MO A ■-D I O.
A ?
quella dell'anima : aìUqtial, dove è pivuer»
Jpiendor, che nel corpo non paffava troppo^cr­
ucche f i Inficiava abbagliar dalla ùelle/fifa cor­
porale . Dice adunque coft.
Tutte le ccfie , di che! mende è adorno, .
\ f a r buone di man dai majìro eterno
M
a me , che
coso
adentro non di[cerno
, '
KhbiigJìa rihel
-
che nnfi mofhra intorno..
*
Et
y 5*al iterofplendor giam ai ritorno y
L'occhio rion ptio sìar jermo
.
^
V
ut
la fua propria colpa & c.
,
r
-
Effondo adunque, o[ingoiar donna
,
unico rifa
ntiofatmento a Dio
,
o fola ai mondo , a cui io
cpnjqito , mentre mi rivolgete, tanto e del tie­
ne di D io, & n d corpo di Voflra ìlluft. Signo­
ria , & ’nella fina uittoriofifiima anima
;
perche
non mi pofjo io chiamar Santo ? Certo fa w n
purfonfin ito, ma fantif im o
.
Jdt ,fe non è in
me quella fcrmeìffia di dimorar nellajbelle^A
fim pre dei?anima, ancora nel Tetr, non fh
.
.
B er uerigo a dimoflrar per guai m e\i .noi pof- Ee? gusS
^ [am o con]'entire
. ^^sI/^svWo^ocense^t/re^
‘f f j
poisf
partendofi dalla fi8$<r*vr S
cQ»*ÌV ftti -
ne: ne può contemplar, (enon aniiene penfiofot,
D ìo
.
. Tre*3
/ventarfermamente fino fienjofoffenon per
iln u zo della mainiiconui. Di qtù 7iuvenne,che
»
jl Tetra. ìiattemfofanTgja lafina dorindeom e r
fa a Dio , in quelnerfo,
v •' seoso ......
, Le
Chiome a [Àura Jparfe * & leiU m crfit
In dietro veggio;
coso
afjòmigUandola ad.E*
rop.t , la indmejhnprepenfofti'.: tome m.-gstd
1...,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71 73,74,75,76,77,78,79,80,81,82,...516
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