Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 77

SE
D I
S.,
I
‘Tnedesimo puntoil serrole
confette
. nepero
*
calamita inette
, ;iesi
abbuffa al ferro : & f i
■altra materia fuffe in quel loco delferro
; dalla
calamita non farebbe rapita «mmai
. A
dtm-
-
,
que fa bifogno
, che
cofi come la materia, che
■dee effèr rapita (tafia^famftTf^ffTTJjer^ifpo-
Ubero? e
f]u ratto
;
cofi ancora il no
fero Ubero arl/ttrio
*
bitrio dee' •
.
esser
Ai- ^
feeX renar dilhofl^ & ratto
g
cheDxgj^dT
fpofto ai
m ì
che
sa
ben appreffo Giovanni fi legge :
«<?">
Tatto,
*'*■
Ufo fa di
neniet ad patron meum, nifi pater traxerit
n oi,
eum
Pe\
mcjhi nrgaito il Uhero
fa
D /o d
i noi ?
N e
voglio aY preferite parlar
"
. w » r ‘Sitrsf’e di
V irgilio, ne della catena
aurea dblom ero, gentilmente interpretata da
D/ojnse
2
« w ^ ^ S S i£ i
5
^Wf0r
cf i pertengano
i
'^^fin^arfntrTo
nostra,
perche troppo dimo­
rare* Jopr.1
. Tnitto diro
aggiungendo alla\
. conuerfione , & al cònfentintento
; cheV JV-
trarcamarauigltofamente accompagnò am be­
due con un modo da pochi perauentura, confile-
Imrtrno rat0
*
»
perche io lo avutemi bene aìTmtelh-
aerl
$e\T ^oentia.deli*alteZyanofira ;fittole talhora ìld i-
am Poeta , quando vede alcun dubbio tra
due
4
-uifek».
f a r ti, fi*ggjrt tl detto- dubbio con dubbipfa
confru tti urte
;
a n \i con confruiiione , che
fei uir puffi ad ambedue le p a rti. Ecco hauen
-
^
do letto in Theocrito e y in
1
1
bullo , ci)e lefiel[e
anntrio^t legge non dimeno appreffo al me^
de
fimo Gìouanni
.
D edi/
eis potefiatem
filios
'Det
fieri .<& thè altro
e,
I
..■cheti libero arbitrio^ ? il qua!
ne
buonconfai-
te , Cr ne' maluapi non coniente al rabir
,
che
1...,67,68,69,70,71,72,73,74,75,76 78,79,80,81,82,83,84,85,86,87,...516
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