Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 87

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I D' E A
sito. Serro/
fvfsimo in un gran b u fo
, osi
ha-
nefiimo defideno di ben vederlo tu tto
,
in quello
stando yaldeftdcrio m jìro non ( otrernmo fed i-
sfare : perete che la infra iniorno morendo , da
voi
non fe ne potrebbe ueder, fenon una picco­
la parte
,
impedendoci le piante circonniente
il
neder delle lontane : ma fe. ideino a quello ni
f i f e una erta , lajttal ci conducefleJopra urial­
to colle , del bofio ufen do , dal?erta comincia
-
remmo a veder ingran parte la forma di quella
poi Jóprd tl colle ajcefi, tatto intero il potrem­
mo raffigurare
Jt'cofe \fafrT o rfiytfn eT ^
uff*
Tuturtori: <QJut alto w g tu guardando, di quc~
jìe poiremo haute più Certa cagnitunte. D i
qnefio modo di intender pah che g li antichi'
CìMantJchls
èrittùri g e n tili, nonne j offeroal tutto digiti-
«i lutino
n i
.
di che S\afstato ’Ytrio allega Homero
,
che'
j^^osoC/nrli/ce V/s/c
a fe fi in alta parie confdcrare i»
tinn flViir
cofiumi de gli habitanti, r.t
ArI/si/^/c
a la- fa’
refe insse.
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>cf}e fe noi fa fim o Jopra : a e h , f i
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potrebbe dà noi conofcere l'EccltJ
se
del Sole £X
I superiori
u li(!a lama perle loro cagioni, fetida volere a
quelle afendere dagli effetti. Et Cicerone nel
fottio del minore Scipione f a , else di- cielo l'a­
volo fio a lui dimef r a f i coje terrene.
fila , non dubbiamo Star contenti d ifir m ^ Q
1...,77,78,79,80,81,82,83,84,85,86 88,89,90,91,92,93,94,95,96,97,...516
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