Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 89

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rnrmo
può effer Iettato
. Et
benché
.Mnse
piante
alla detta
R ina,
hauejfe dirim petto la fàccia
della
coronasti
periore,et quella della
C
ihochmà,
JLpojToh
) vjr
qneflo auuetnie \ percioche
. Ne-
tno nouit jìliftm
,
riifi pater, ncque patrem'
fili* n o u it, nifi filius, & cu
àircitfiliitf re-■
de!are
. FA
offèndo
Alosa
arrivato alla,
'ùhjà x
.^VfUratli
Anellaqnale è un officio di Angelo
,
detto M itra-'
Augrlij. f>0//.
cioè princeps ftcìcrtm i
;
con.quello heb.be
i fuot ragionamenti,. Effondo egli adunque
sa-*
hìo felle itolie fo tte fin te x che fimo quaranta-
none
,
numero 'dèlia rem tfione
;
aiqual numerò
Ancor G
iefiC h rifo noifd ?cìjc*afÌendcfim o fa ­
cendo oraiione al.pr:
imperciochc là craiio-
^ ,
n e , che
D
vnt/nical
chiamiamo.
;
fecondo
tlìe -
Oratfon
s
fi'
aomfnica
sosoo
Jcr/tto da Matteo ? e a>quara.nlanvite
ir cdi
parole
;
s
ombra di
queste sa/ite
imitando noi
»
parole.
Jhdbiamti dato
0fìtlài-J ,0
m ^ L
^ ^ ^ J y^ ^ r^ p ^ T g f^ u rJ T ra m eT rf^ d irif
Ordine con
talfacilità^ che facciam o «l^hidjeffaonid
de) Thea- /U / ty i mesa-iamo
tinsejj^ggsaVo
dir vogliamo in 'Theatro difiin-
Tfèperjettejaliie
. 'Er,
percheg li antichi fisea-
{fa erano talmente ordinatix eheJop raT gra ^
miofietiaculo piti vicinif 'edmano i più honora­
ti:pei di innuo in manofu ! citano negradi a fe n
dentr quelli, che erano di rumor dig n ità , taf*
mente»
1...,79,80,81,82,83,84,85,86,87,88 90,91,92,93,94,95,96,97,98,99,...516
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