Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 38

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tk s confa nouanafcetvr
,
&C. ) forfè alcun mi
dannerei
.,
che nelle diuifìoni predette bobbio
qhafi ricevuto perfine
,
dividendo l'acetifatto­
ne in quella
,
cheftc riamo di noi medefimi,del­
l'amico
,
o del nemico
..io
dico
, c
he al vnk g i v - ^ ^ ^
cheto altro
e
perfino
,
altro
e
conditiondi
per-et condì-
fina , imperoche fife io
| ^
J>eruntnedefvno
fon disTee
sasation t, .CT
U ourexofi t & non lo variaffé-
tcuc‘•*
7
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>erJonet
-
Jà7fimJnT^T?7ocIu TtionJarefpfTfiiJ/irta ^ r i
• - •*
Non
uorro*f?iTT^?'WcìUre ordinerà in arte il '
^
Ciortdon di
V
irgilio, mettere il nome di Cori
- •
don* ; ma
Uconduion di Coridone
,
che
su Prt-
storea
rtneo l<*
conditton del ?aflorc, che era
innamorato, conciafta cofa
, che
ad huomo r ifa
le gp^fohrio d'amore
,
ncn jarehbono cotnmuiù
q u em eibodi, che
V tr^
fa vfare^aQoridonr,,
f i ben feranno confidpcate fifa r ole di M.%^
co
Antonio i fi potrà comprendere chioram ente
"fri quel prenome
I S,
etperqu efa la ttu o
„Q u£
•xbe.tglt oi eònfighfar capi delle, condìrioni Mie
perfine, ma non deinome, proprio della per/o-
ria
txenaofÌAfiofa, che egli leva via il nome di
Mancino
>
gyla fii* quello di{infamo., a cui pp
teff'eavvenireUcafi
,
cheavvenne a Mancino
*1
Adunque chi potrà ragionevolmente dannareil '
propofìto mio ; f i egli è fondata nefeonfiglio di
Cicerone fitto- la perf a ut di
fAjitonio.fi
Non
uogl/ogià tofeender tanto gin ficffiptpgr
-
Citfii tindividuo , che cofi verrei Mfirneràener'
* p 4
«-
item egliafarrientr farinarm ^ fi^ orpe l
1...,28,29,30,31,32,33,34,35,36,37 39,40,41,42,43,44,45,46,47,48,...516
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