Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 36

i> E L T H E A T. «1
U freneremo ancor nell'arte del lanificio , ber
nellafilatoria
,
hor nella tefloria, bor nella ten-
torta
,
bor nelle mani delfollatore
,
bor di quel­
lo ,'che cima
,
& finam ente nelle mani delfor­
te:
<y
non di meno nolendo
fi
alcun uefiire;qual
di quefie arti fo ra a lui pru commoda? Certo
quella ,
r
he-gli farà piu meina
,
T
beatro mio olirà, che potrà frenar la lana M
auantt che la troui nette
mani del Cimitiore y o-del farla : & poi
la
tri­
nerà ancor non pu r nelle mani delfarlo ,ma an­
cor d1 intorno ail'huomo nefitto : cofe potrà ue-
dere t preceTtT'^Ff^c^ì^TdT BJretori la , de­
ue to ordino M ia la AJ elorica in quel modo „
chetfii Li infernotto; ( y poi potrà uedere i me-
defimypm menu alle m aterie
, Cr
finalmente
d'interna ad effe materie : cioè prima la uederÀ
applicabile alle materie, & poi applicata y eg-
giamo ben , ctfin un medefimo tumido di land
fimo alcune parti più accommodate afar uefie
,
ebe cattae
pur tutta* lana : cefigli altri prt
tetti de* PJjetori fono accommodati a trattar
tufi* le m am ert delle materie : ma que' mede^
fim t trattati in un modo fono più al propofito di
quifia m ateria
,
che di quella
. E t,
quando tu
dico già applicata $ io intendo talm ente, che
liberata da certe perfine, & daxertt acciden­
ti fella di fiikuidoa dtueriga fifea e ffeciaUfit-
ma
di applicata ad uno, applicabile a mal
t i . Frendo al prefinte a darut in d ìtio com4
per gratia di efempto pofiiamo per la u ia d f
JUxter* accufart altrui
...
hnperoche tu tta qua*
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