Maria Gondola: Alla non men bella che virtuosa, e gentil donna, Fiore Zuzori, in Ragugia. - page 4

iMcrch che
ledonne domffèro Intiere qualchep w f i
l
'gridata lode per- chiuder fa buca à
lere>g
^^ 4 fr i^ li^ oT cb k ìte !ìa
f^
-
dmo labòltàdelcorpò di quellabeltà ddl'animoyPU-
ione nel f io Fedro lo mofirachiaramente: il d i m o ­
ra facilmente
~JTperfiadeconragli ne
,
perche nella
ben
d/fiofiam a t e r i a ,la forma fa medio
ticm jU bellezza"dd
còrpo(depudè
cB l’anima noflrà effendoyn'efletto
nede f i humori,
fòlcefijuo IrcmòrneMe dire,
E E lÒmdficfìo
f a piu
virtuofinellefu e oper
onde
chiaramenteficonof é , du labella de!a
fignò~dTquelladettammo
;
non è
,
che la bcL
trtga
i
dei corpo e
maggiorenel
nofìro che in
quello de glt
momi
;
dunq
quella dell'animo lorpj &
gli
questo
vdejfero negare
,
che la
noftra
mn^afie quella delcorpo loro,
/
af f ermai
e mefirail contrario fèndo noi
queipeli3chè
fanno loro
* t r
■Sfe
^
*
dun
colere bianco CTrófio
,
Oltrepiiciò èf i le donne~fer
To p
ih
fin o
Kb gli
tu omininot] faranno elle
piu de glihkommi
perfetteLa nobiltà
finale via piu nobile dellaltre
f i
-
rumente . I l nome ancor della
unifica
,
1,2,3 5,6,7,8,9,10,11,12,13
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