Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 167

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L A I D E A
fo rfa f>er la loro falute.
Et
poi che Socrate ha
molto vagato intorno alla varietà degH anima-
«hro p o *
b ru ti
,
dice che Epimetheo poco (auto confo-
€ • bu io.m ò tutte le doti nelle bejìte
/
0 non averti di
iafa a r parte di tanta la rg h erà da donare al-
Vhumanaf]>etie
.
Refiava adunque lafoetie hu
maria uota 0 priua d'cgni dote
. Mae
Prohie-
theo vedendo Li mala dtfiributivnfatta da Epi­
metheo
,
0 già utcurarf i al giorno fatale
,
nel
qualfocena bijognofnr ufcir in luceg li anima­
li
,
non trouando altra via da poter alla huma-
na falute prouedere
,
nafcofornente colfuocofo ­
rò [artificiòfafapien\a di
V
ulcan et diM tner-
•«plm a
ua
percioche nonf i potatafa r, che alcunofen-
41P ione
z i fuoco, cioèfetida acutefa^a di ingegno
,
la
€°
potejfeneconfeguir neufare
.
Quefiaadunqàe "
tnife
Prometheo
negfi huomini \ laqual appar
- *
tiene fofamente al muore, ma fa ctuilc manca­
va
,
laquale era bene apprejjo Gioue
Mae
non
fu lecito a
P
rometheo afiender tanto a lto , per-
cioche rhorribtl cufiodie
,
che fatavano intorno
allaroccadi Giove yne lo foauentavario
. Per
Ét
uom v
firto aduliqtte lhuomofulv f a ?li animati
,
4
catUVfjesse
partecipe della divina forte
;sahhe
cagni-
tifaidcrifiD e1da principio, per laqualcogni­
tione divenne ufigiofo, 0 a loro dedicò altari
0 statu e
. D
ifimfe con arte articolarmente la
uoce in parole
,
edificò cafe
,
fece uefiimenttflet­
ti , 0 raccvlfe nutrimenti della terra
. Mae
pur
gli huomini ffurfornente uagauano dal princì­
pio
,
percioche non ancora erano edificatele cit­
ta 3 donde aueniua, iheglihuommi effendo ptu
1...,157,158,159,160,161,162,163,164,165,166 168,169,170,171,172,173,174,175,176,177,...516
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