Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 158

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g li occhi con le loro ópcratipni,xome fingi}{tifa
rare, ib i edere,
coso
per membri orfimarij/oaug^
*
lafichima
, cosot
fondu,perxjfir quella
siel Epa*
we-, che
eoafàdel Sole
<
sa
Sorto Maerte
faranno f i imagini
oso.,-oso .sa ,
ìfitone
,
cJjemol M racc/arlaG iunon fittiti di
j,fi0ne ^
«uhi : che
fi legge nelle antkbefavole, cheSfila
slU
nefu sisuperbo
di natura. y
cososi
arrogante,
Coso
>
f i prefivntvofo, che fin w batterea G ipurafun
rifletto , vpn fidamente
si
Avide ad amar Giur­
itene r ma ancora de fuoi abbracciementi Lt ri-
cl/tefi.
Di che
ella [degnata, per Schernirlofin
fe una Gtumn di Nubi; con laquale \fiione f i
giacque,
coso
di quella giacitura ne nacquero i
& » •* " '•
:
■ Cfntaur!
Quefia tmagine adunque, bauràfitto dif i nella onde lud
a fe fio volume due catene, l'una appartenente
alla prefuntione di
I
filone
,
y l'altra allo [de­
gno di Giunone. La prima baurà per attedi no,
tura orgoglio[a ,fuperba, cantatrice, prefon
w
tuof a
,
arrogante,
coso
firnUi . Et l'altra natura
fdegnofa, y fchernitrice, y bejfatrice.
;
\
Due
firp i combattenti fig w fiehoranno natura
tontentiofa.
;
\n a fanciulla co' capelli levati uerfi il Cielo con
tenera natura fo rte, uigorofa ,
Coso
verace
.
M
artefopra il draconc lignificherà^ natura noci
uà. Vriintorno ficaia capo
*
cioè fe n y iilc e r
?•*
nello, ilquale è il letto dell*intelletto
.
Et per
quefia tmagine cifaràJìgnificata natura furia
*
V » T
àuro,
Q
uejlonon
bru ttim m b r
1...,148,149,150,151,152,153,154,155,156,157 159,160,161,162,163,164,165,166,167,168,...516
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