Rogerius Josephus Boscovich: Descrizione d'un nuovo pendolo - page 5

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V E S C R
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N E D U H NUOVO V E N DO LO .
pezzo G N , nel mettersi il pendolo in moto , per evitare anche quelli
piccola resistenti dell' aria che eflb farebbe. [ j machina farebbe più sem­
plice, se fi roleile il medesimo immobilmente attaccato alle parti interne.
LE Tergi F B piegata ad angolo retto in B , fi riptega in C pure ad
ansalo retto verso l
3
, la cui ultima parte O D deve estere doppia come
ia r ip re so t i U FIg- 5- F<*r jv>ter ivi ricevere dentro la riga N O P della
$
4
,- ì -
«fprcslt nella Fig.
6
.
col bucKetto , per cui passerà il pernetro B B
delie Fig. 5.
11
piano superiore di e fli rI£a dere giacere in dirittura dell*
Aste* e
pepctò
vi deve efi'ere in O delia hig.
6
, un risalto circolare.
.
«fuerta riga nella Fig. $. fi appoggerà <U una parte il filo angolare
aid p a w
Q
N , o dall’ altra un limile filo del pezzo R , la cui sola sezio­
ne Ì ì iipprefenta ndfca Fig. $ ; ed erto colla riga che Io sostiene è rapre-
senCMo nella Fig. 7 . Iv i eflb è bislungo in forma di parallelepipedo qua­
drato ,
L a
sua lunghezza è nella Fig.
perpendicolare al piano di e f la ,
.figura , entrando colle due testate in due canaletti uguali ad esse scavati
nella sostanza delle due mezze lenti. In mezzo la parte inferiore delle due
superfizie laterali fi spiega indentro formando un filo di cuneo , che ter-
ìxùai in *uu .semplice retta , la quale fola deve appoggiare sulla riga
JN O P sopra P .
Intorno alle righe A I , B C D , N P , G N , nellaFig. 3. vi devono essere
de’ piccoli vani , che lascino la libertà a' piccolissimi movimenti relativi,
i quali devono venire cagionati dal caldo , come pure verso la superficie
della lente , dove il pezzo V L entra in esìa . Il gioco della machina fi
vede facilmente. Mentre il Caldo dilata le due verghe, dilatandosi più la
E A di ottone, che la F B di Ferro, scenderà tanto il punto N , che O ,
ma .quello piti di questo . Onde la riga N O P , a modo di leva fi gire­
rà , rimanendo P più su di O : Quindi Te la ragione di O P ad N P farà
quella che fi conviene , il pezzo R O reste« al sito medesimo in cui era ,
o Anche salirà on poco più , quanto c necessario per correggere il piccolo
effetto delli discesa del centro di gravita delle due verghe slungate colla
dilatazione , il quale farebbe scendere un tantino il centro di oscillazione ,
quando Anche la lente restasse al luogo Tuo ; e qnelta piccola elevazione
del pezzo R eimedierk inehe alla dilatazione de' Fili di metallo I K che
cagiona gpa piccola discesa del piccolissimo peso G ; imperocché col pezzo
R fi alzerà un tantino tutta la lente , la 'quale fi appoggi* ad esso solo ,
ed ha libertà di muoversi rispetto a tutti gli alni pezzi.
H nella parte opposta Fig. 3. è un vano da farsi dalla parte opposta
per compensare i vani cfce vi fono verso M M , e il peso minore delle
verghe che fono versò quella parte , mentre il refio della lente sarà pie­
no di piombo ' ciò farà che quando il pendolo non fi muove , il centro
della lente rimanga a piombo sotto la sospensione , e le verghe E F ver­
ticali ; e fi otterrà facilmente questo intento ingrandendo un poco o if
vano H , o i vani della parte opposta, secondo che fi vedrà
I'
inclinazio­
ne da una parte, o dall’ Altra .
11 massimo vantaggio di questa costruzione fìa nella liberta f che ha 1’
Astronomo di dare eflb la giufU proporzione di N P ad O P , accollando
coll’
1,2,3,4 6,7,8,9,10
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