Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 326

esse' esse
.
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w -
d
el tuito una dolce cornòa ghia
de' esser»r .E r
non
i
. Oese
J
m
hi
nolendo privar del Sig. Padre per effer troppo
acconcio à fìtti nofiri
,
uoleffh appreffo di fa la
nobilifoma madre y ha fatto egli'per aventura ce­
figran torto
,
fe ha coft giallam ente partito cor%
voi? Appreffo yprego per quella fineera amici­
tia faehe fia n o i, che non fola mente V )
S.
f i ri­
manga da cotanti p ia n ti, ma uogl-.i anc«r per-
fvadere al Magnifico Padre
,
che da loro c e f i
,
*> coficonfematt
non fidamente
voi
a voi
mede
fim i
y
ma uoi li li
Hofiri
carifiimi amici
;
da liquali la.
ulta hof r a è forfè
;
(■defiderata
>
che non iridate
a credere
.
Ringratto
V. S*
del dono, che mi man
dò de' buonifim i pufci y ilqnale venne in tempo
molto accommodato a blfogni nofiri
.
lo L uni
,
&
Martedìfarà a ?ortogruaro per andar à
V
mogia
con una bella compagnia y
0
cofi cipotremo tenefa
ramento abbracciare
. Ho
intefo che'hnofiro
cesse
^
bene
M.
?re Michele ha fatto a equifio di un benfa
fid o per il nepote
:
ma vuoi effer tenuto ficrcto
si.
molto mi piace
.
■ . ,
.esseesseesse
D/
San Vito adipe,
x. v 11 I .
di Ottobre
.
Ai
D/ x .
3
c V i
.
V. S.
degnerà/aiutare lo
,
Eccellente comparire
mio maejìro di Scola y
0
Ìi Magnifici Signori
Fratini) infierne cong ii altri Magnifici
,
0
lorofigeniHhnommi amici communi
Giulie Carmtto
esse ' 4.
1...,316,317,318,319,320,321,322,323,324,325 327,328,329,330,331,332,333,334,335,336,...516
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