Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 141

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L A I D E A
) '
di Giovanni Battìfia tra/mutato in
A
ngehjfiZ*hM
lApronidenZj divina,ab fintio
s a
antfrJxcula;
Jio
fatto mentioq del coltello del verbo di C bri
fio , tlqu d feh> cól Jvo taglio divide Tamimi
bafja dalTamma rationale, laquale bàbbiqm
*
ietto h^ver tl uotnedelLfpirito. La onde PaoA
lo d ijje
.
Vmus
e/t
fermo D ei
, s a
efficax
3
sa!
penetrantior onwi gladio ancipiti pertingens:
vfque ad diuiftonem anima 3x y J piritvt. Et'
afin che monofeiamo le tre anime ciafcuna con
nome diuerfi nelle parole di
Musa
fip ra tn cth f
'
nel Genefi
; e
da notare, che quando difie, f a -
oamus hominem, intefedeli'ànima rationale
N
Et quando dtfj'e
,
pofvit eum in animam vive
n
- 1
te tti, intefe della Nephes
,
ma dicendo ,flau it
in nare, tius ffirraculum v ita , fignifico la
N usa
fatr.ah
.
Nonpoffio fa r ch'io non metta fip ra
que(li pajfaggila openion dello fcrittore delZo~:
anima e
ombra nofira
>
1
i ì r £ \
M é M m ,
. . .
,
torno à
rpaancor di giorno da quelli^ dquàU D iobri
jcpoluh
aperti allocchi.
Et
perciocbe il detto fcrittor '
dimoro auberemo per quaranta anni con fe tte
compagni,
s a
ccn unfigliuolo per cagìon di il­
luminar la Scrittura /anta
;
dice, che ungior­
no utde ad uno defiuoifa n ti,
s a
cari compagni
difiaccata la Nephes talmente, che g li faceva
di dietro ombra al capo
. E
t che di qui s*àvide,
che qnefio era il nuntio della vicina morte di
colui : ma con molti digiuni
, s a
orationi otten­
ne da
Dio
che la detta Staccata Nephcs da capo
fe r un certofirnvidero, ouero
iqual non ft partè mài dajepn:
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tderen.n M om ent' la
1...,131,132,133,134,135,136,137,138,139,140 142,143,144,145,146,147,148,149,150,151,...516
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