Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 121

L A I D E A
J.afnit
esser
chiamato aere. La onde Cicerone
de Natura Deorum f f f X fL g lu X , quia confiat
e x ahifs. m/s t«mìnisgratiucmnr hoc *iuog; uer-
i
bum dicaturg; Min Alber latine , quam J tc P
tur aer. Et benché per quefìo iiiogo alcun/ Taci
Compagrere!‘boro con l'aere
,
che ua fiotto l \ n -
tro di Clone
;
nondimeno ri
se
uardandaniai all/t
fitta natura fi innea
.
che •• gpr.n-t fupgtiuurr.il *
fuoco , m oliamo che fa più tifilo del (reco
,
che
dell'aire
.
Lj tanto pm cne Cicerone dice nei
"nieiefituo a j
4.
Arder codi
,
qui-
ai
b er
,
nel dc-
lum nominatur. Et ag
7. Tewtts
acjpniuceircgT t
Csa
/equabili calorefinfjn-fhs Aib e r
.
fruirà il f uoco
Eli
m entale
, s a nel
terfig-i frego
(ara collocato iìfn§C0 no[Irò
. Et
pcrciou/e qu«
f a mingine t anche nel connituo
, s a
fotta al-
^
tre porte e/t-
quelle babbi-amo nel convivio detto
piti ampiamente
;
qui ci hajìera di tornar a di­
re,che Vulcano in quefìo luogofig nifieberà Ve­
rberefi! (uveo cìn nvtare coni incendio numeriA
Te,et appreffo il fuocoìujFrccon i 'inccìidio'fiarTt™*
cuiareJ a facellajafiànim ag l canzone, & la ce­
nere. Et quefia imaginc co
contenuti da lei ne
può
convenire ad altro pianeta, chea M artez
perciocbc folo Marte c caldo c (ecco
,
fi cime c
ilfuoco
,
la done il Sole c caldo
, s a
bnmido
,
L a Lancndtit co capelli levati nerfo*l cielo cofi e
finta da no i, perei oche PIut-omo fecondo Vinto-
\ ,
ii£ è arbore rivolto y che l'arbore ha le radici
\J
a!!*
tu
«ni
, sa
inverno le ha alt,in
.
Q p g cry^
/
fiiA& iyoniridJ u oJcguace uopUonof che nu-an-
1...,111,112,113,114,115,116,117,118,119,120 122,123,124,125,126,127,128,129,130,131,...516
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