Giulio Camillo Delminio: L'Idea del Theatro - page 11

T A * V O L. A.
Imitando un perfetto imitiamo la per-
fettion di mille
,
12 7 a
Imitatione
è
porta anclio fuor delle pa­
role.
1 9 1
a
Imitatione infegnata dall’AUttorc .
1
o3 a
Imitatione quando fi fa. *
.
,4
,10 9
a
Imitation delle parole, quando fi fa .s z,j 4
Difefacontracolor, che la negano. 2 18 a
Incantagioni, onde nate.
Indefinito a definito, sènio affondilo. £-1 b
Indiriodeiiecofè udii onde ficaua,
1 4 $
4
«
Indiuidui hanno più colè, che fendo­
no a loro che gli uniuecIàli.
9 *
Indnzzo buono , onde può uenire . xp a
Infermità non conoiciute come gouer
nate
1
8oa
Inferre contumeliam, locutione.
i i b
Ingegno del Petrarca nei fuggire alcun
•: 4uobio.
*
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%
a
Innabilis unda.
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Intelletti pqfti da Ariftotele .
1 1 7 a
Intelletto agente prouato in noi da San
Thomaxo con bello elfompio. 1 18 a
Secondo Simplicio èfuor di noi.
1 19 a
Iatention dell'Auttorc nel fuo Thea­
tro,
i a vtfia
IQucntioneonde deriuaper lo più. 1 7 3 1
Ira, et benignità in Signoria.
18 1 a
liberate che diffo dell’eloquente.
rtfa
l&ioae et fua fàuola.
1
3 3 a
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